Un’innata coolness. Stav Strashko possiede un fattore che difficilmente si acquisisce nel tempo. Ci nasci. Anche se di primo acchito, nell’ingrata età adolescenziale, non si dovesse notare, ce l’hai dentro. E ti cambia la vita prima o poi, come quel giorno in cui fu scoperta per caso a Tel Aviv, a sedici anni.
A lady, una bellezza sui generis, delicata e androgina. A boy, una bellezza sui generis, delicata e androgina. Stav Strashko attrae gli sguardi e sfugge alle definizioni, con estrema eleganza. Sono nata lui, dice, ma mi sono sempre considerata una donna. Nessuno potrebbe mai costringerla a definire chi sia Stav. E la moda in questo le è di fondamentale aiuto, consentendole di indossare qualsiasi abito e di presentarsi a ogni casting, anche maschile. “Prima cercavo di nascondermi. La moda invece è sempre alla ricerca di qualcosa di alternativo alla bellezza regolare e io ricevo molto apprezzamento nel mio ambiente”, ha detto recentemente. Ma non significa avere la strada spianata.
Stav non ha mai rinunciato per otto lunghi anni, anche quando tutti la dissuadevano, anche quando non aveva di come mantenersi. Di origine ucraina ma cresciuta in Israele, Stav sfila adesso per i top brand e viaggia molto, da New York a Milano, dove vive il suo fidanzato, a Tel Aviv.
Lungo tutti i percorsi più ardui si impara ad apprezzare il valore degli amici. Stav ama infatti circondarsi di persone, ma, come Nicola Formichetti, uno dei primi a intuire il suo talento, devono avere menti aperte e vibrazioni positive.
Tutto questo è per lei solo l’inizio. Il primo capitolo di una lunga storia. Il suo grande sogno sarebbe recitare negli Stati Uniti, diventando portavoce nel campo artistico, e non solo, dei diritti dei transgender. E chissà se riuscirà a interpretare il ruolo di una di quelle eroine cool alla Lara Croft che tanto immaginava da bambino…